giovedì 31 maggio 2012

John Doe 20 - extra, directors' cut e un sacco di parole.

ATTENZIONE: questo post potrebbe contenere spoiler e tracce di frutta a guscio.

Il numero 20 della corrente stagione di John Doe, dall'evocativo e citazionistico titolo Flettendo i muscoli è in edicola giusto in questi giorni, a opera di Roberto Recchioni e Mauro Uzzeo ai testi, di me ai disegni, di Sabrina Ariganello ai grigi e di Davide De Cubellis alla copertina.

Va' a comprarlo.



Fatto? Bene.
Quest'albo è ambientato nel genere supereroistico (se ti chiedi come faccia una storia a essere ambientata in un genere vuol dire che la quarta stagione di John Doe te la sei persa. Fai ancora in tempo a rimediare, ma per l'amor del cielo datti una mossa) ed è talmente ricco di rimandi, riferimenti e citazioni da essere pieno di rimandi, riferimenti e citazioni (mi sono spremuto le meningi per più di cinque minuti ma non ho trovato una metafora calzante).
Posterò di seguito qualche tavola o vignetta significtiva e considerazioni allegate. Mauro e Roberto avranno certamente più e meglio da dire in merito, quindi io mi concentrerò maggiormente sull'aspetto grafico dell'albo.


TAVOLA 2. Iniziamo subito con un blooper! A pagina due! Perché in questo blog, la professionalità è di casa.
Nello specifico Pestilenza, nella storia in veste di maggiordomo di John, ha la giacca sciattamente sbottonata. Nelle tavole successive correggerà questa sua grave mancanza.


TAVOLA 7. La statuetta che aziona l'apertura dell'entrata del rifugio segreto di John (e che farà di nuovo la sua comparsa a tavola 69) viene diretta da Indiana Jones and the Fate of Atlantis, mirabolante quarto E ULTIMO capitolo della saga del nostro archeologo preferito.
(Lol, 69)

TAVOLA 10. Già postata da Roberto QUI. Compaiono in una foto i vecchi Superamici di John, nell'iconica posa dei personaggi di Watchmen.
Breve inciso non strettamente attinente al post: il film, oltre a essere orrido e tremendo, ha reso anche più difficile la ricerca di immagini del fumetto su Google. Grazie anche per questo, Snyder.


TAVOLA 11. Galleria di supercattivi che John ha affrontato negli anni. Gran parte di essi è la versione supereroistica di personaggi apparsi nelle precedenti stagioni del golden boy, come Il Grande Capo, Billy the Kid, Mordred, Nick Barbabianca e il mostro di Frankenstein (questi ultimi due ricompariranno anche in una simulazione assieme alla versione villain di Lucy a tavola 40). E giacché si parla di supercattivi, non potevo non inserirci il Dr Horrible.



TAVOLA 12 e successive. Nel mondo cupo e brutale in cui John è stato catapultato questo mese, le strade sono in mano alle gang più disparate. I membri di una di esse, sulla falsariga dei Mutanti del Ritorno del Cavaliere Oscuro, tendono a truccarsi e ad acconciarsi tutti nello stesso modo, cioè come lo spirito della Morte che possedeva John nella sua terza stagione (questa frase suona male, ma tant'è).


TAVOLA 26. Il videogioco con cui John è alle prese è inventato, anche se i due personaggi all'interno hanno qualcosa di familiare. Il busto di Pallade di fianco a Pestilenza invece, non avendo alcun volatile nero appollaiato, non rimanda a niente di particolare.

TAVOLA 44. Le simulazioni di morte in questa tavola sono tutte tratte da eventi famosi dei fumetti di supereroi americani. Ma non dico quali, altrimenti poi è troppo facile.


TAVOLA 46. L'ambiente è palesemente il dojo del primo Matrix (quello bello quindi), dove Neo combatte per la prima volta contro Morpheus.


TAVOLA 50. Questa direi che non ha bisogno di spiegazioni. Anche se solo in un dettaglio e una silhouette, è stato commovente disegnarlo.
E SI', l'ultima vignetta mi è venuta un po' ambigua.


TAVOLA 51. Qui mi ci è caduto un pistacchio. Spero tu non sia allergico (io ti avevo avvertito dall'inizio però).


TAVOLA 57. C'è Alan Moore che gioca a biliardo!
Ora, non ho idea se ad Alan Moore piaccia giocare a biliardo, ma sono fermamente convinto che sarebbe perfettamente in grado di farlo anche solo con la forza della mente.

TAVOLA 58/59. Qua c'è la versione supereroistica di diversi personaggi dei fumetti italiani. Riesci a riconoscerli tutti?


TAVOLA 62. Nell'ultima vignetta, Death e Layla Miller chiacchierano tra loro di fronte all'entrata del pub, omonimo di un ameno locale da qualche parte nei pressi del confine canadese. Ah, e un poster di Tank Girl è attaccato al muro, sulla sinistra.


TAVOLA 64. L'eroe sarà anche nuovo, ma la posa è datata. O vintage, se preferisci. Il ladro invece è più iconico rispetto a quello dell'immagine originale.


TAVOLA 65. Anche l'immagine in televisione ha un che di già visto. Una delle copertine delle riviste, da parte sua, ricalca la copertina del primissimo numero di John Doe.


TAVOLA 67. La reporter che appare in televisione è ispirata alla competente corrispondente asiatica Tricia Takanawa.

TAVOLA 74. Ovviamente presa da QUI (e aspetta di arrivare a tavola 93).


TAVOLA 81. Bum!

 


TAVOLE 82, 83 e 84. Sono il rifacimento di tre delle sei splash page consecutive col mostro alieno di Watchmen (sempre il fumetto, non vorrei insultare la tua pazienza di lettore citando di nuovo l'orribile film). A tavola 83 il titolone in alto reciterebbe, se non fosse seminascosto dal fumo e da quella poltiglia nera, "Squid: an Innocent Victim". Sulla parete poco più in basso, il simbolo dell'Amico, che con Watchmen non c'entra, ma vabbè.
Incidentalmente, all'inizio le splash page prese da Watchmen dovevano essere quattro, ma una è stata tagliata. Sul cartellone avevo scritto, come si può vedere, "Tales of the Black Freighter" (in programma il 5 di novembre! Remember, remember...) e, sotto, "much after Dave Gibbons". Oh, beh.


TAVOLA 89. No, niente, qua si menano solo.

TAVOLA 92/93. Si diceva.

Questo conclude il capitolo tavole.
Per quel che riguarda i costumi, avevo fatto diverse prove per quello di John, ma poi il reparto sceneggiatura ha suggerito (saggiamente, aggiungerei) una reinterpretazione di com'era vestito John per la seconda metà della terza stagione, cioè felpa con cappuccio e impermeabile. Il risultato è quello che vedi nelle tavole. Gli altri costumi li ho in parte riciclati nelle sequenze nella caverna, dove i "vecchi" costumi di John sono sotto teca, come quello di Fato.






A conclusione di tutto, una scena di quelle che compaiono nei film dopo i titoli di coda, e che di solito gli spettatori davanti a te ti impediscono di vedere perché si sono alzati e si stanno infilando la giacca. La chiameremo, quindi, tavola 95.

Fine.









10 commenti:

  1. Come si fa a non amarti?

    (ok, ora siamo pari, per quella questione dei commenti. Puoi ricominciare a esprimerti!)

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  2. Sei troppo bravo... io adoro come lavori (e lo dico a tutti quelli che incontro... non è che lo dico solo qui) :)

    Stima a profusione e complimenti!

    Grazie mille per il bel commento, CIAO!!!

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  3. Geniale la tavola dopo i titoli di coda! :)
    complimenti!

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  4. Davvero un lavoro eccezionale! E grazie di avere postato queste tavole: effettivamente la resa in stampa le ha decisamente rovinate, ma si intuiva che dietro quel grigio pasticciato da carioca multicolor su carta scottex si celava un capolavoro!

    Ottima prova tua e anche degli sceneggiatori, bravi!
    E' un peccato e una gioia che John finisca.

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  5. Oddio devo correre in edicola, perché no, non ho seguito il tuo consiglio e ho letto il post prima di avere l'albo. Diamine.

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  6. @ Mauro: Ma tu sei uso a commenti di stampo sensibile.

    @ Lario3: Sono commosso! Grazie a te!

    @ Luca: Grazie! Sentivo la necessità di rivelare cosa ne era stato del povero equino.

    @ Mauro: Grazie a te per le splendide parole che ci hai dedicato, anche nella tua recensione!

    @ Raccontango: Presto! Anche se temo che troverai l'albo un po' scuro.

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  7. @federico grazie a te dei 50 euro che mi hai dato per scriverla ;)

    bravi tutti!

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  8. Pff, i soldi spesi in pubblicità sono sempre soldi spesi bene!

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  9. Intervengo perchè amo fare complimenti pubblici: Federico Rossi Edrighi ha potenza di tratto da vendere. I suoi layout sono fantastici, vivo il rischio concreto di diventare invidioso. Ed ora scopro che nello scrivere ha una discreta vena ironica. Sento di volergli bene! Andrea Cascioli.

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  10. Sempre troppo buono!
    Ti devo un cesto di frutta questo natale!

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